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Sicurezza nei luoghi di lavoro e cassa integrazione: precisazioni

Irpiniambiente: Sicurezza nei luoghi di lavoro garantita sin dall’inizio dell’emergenza epidemiologica.

Sulla cassa integrazione: rispettata l’indicazione del legislatore e agito secondo criteri di imparzialità sempre nell’interesse dei lavoratori e della loro salute.

La società Irpiniambiente intende far chiarezza riguardo ad alcune dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti sindacali agli organi di informazione relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro ed in merito al ricorso alla cassa integrazione per una parte delle proprie maestranze.

Come già avuto modo di rappresentare, sin dai primi momenti dell’emergenza legata al Covid-19, Irpiniambiente ha messo in atto tutte le misure necessarie, e indicate dalle Autorità competenti, al fine di salvaguardare la salute di tutto il personale dipendente e contenere la diffusione ed il contagio del virus, nell’ambito dei luoghi di lavoro.

Tra queste vale la pena ricordare, anche, l’aver invitato i dipendenti delle sedi di Avellino ad effettuare il test presso “Campo Genova”, a seguito dell’iniziativa portata avanti dal Comune di Avellino, e l’invito rivolto all’Asl di Avellino circa la possibilità di estendere a tutti gli operatori della società, analogo controllo sanitario. Riguardo ai test, infatti, è noto che l’azienda, allo stato, non ha la possibilità di effettuare liberamente alcun controllo o test, ed ogni verifica può essere attuata solo dalle competenti Autorità sanitarie o da soggetti all’uopo autorizzati, e ciò solo in presenza di specifici sintomi e condizioni patologiche.

Nonostante le note difficoltà di reperimento dei dispositivi di protezione individuale, Irpiniambiente si è adoperata, fin da subito e con il massimo impegno, per garantire la dotazione di DPI a tutti gli operatori in servizio. Inoltre, sono state adottate le procedure previste dalla legge, in merito al distanziamento sociale dei dipendenti, compreso il ricorso allo smart working, al fine di diluire la presenza nelle sedi di lavoro.

Anche il ricorso alla cassa integrazione, tra l’altro, risponde allo stesso principio di salvaguardia dei dipendenti più vulnerabili, a causa di pregresse patologie, le cui condizioni di salute sono state ritenute non compatibili con la permanenza degli stessi nei luoghi di lavoro in questa fase di emergenza epidemiologica.

Sulle modalità e sui principi che hanno determinato tali scelte, la società ribadisce che queste sono state attuate con la condivisione delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze aziendali.

Tale metodo di lavoro sarà portato avanti come testimonia l’incontro in programma per martedì 28 aprile 2020.

L’evento, tragico, della scomparsa del dipendente a seguito dell’infausto decorso del contagio da Coronavirus non deve essere oggetto di incaute affermazioni e possibili strumentalizzazioni non fosse altro il rispetto che si deve alla famiglia, a cui va il cordoglio del management e del personale tutto della società.

Alle maestranze, che continuano con encomiabile impegno a svolgere il proprio lavoro, garantendo un servizio di pubblica utilità all’intera comunità, devono arrivare informazioni corrette e messaggi chiari così che possano continuare a svolgere il proprio lavoro in assoluta serenità sapendo che l’azienda, da parte sua, ha messo in atto tutte le misure di profilassi necessarie a prevenire eventuali forme di contagio, nella consapevolezza, tuttavia, che le abitudini di vita quotidiana e le relazioni interpersonali tenute al di fuori dell’ambito di lavoro rappresentano un elemento di grandissima criticità che richiede il massimo dell’attenzione da parte di tutti.

La società è impegnata quotidianamente ad implementare attività ed azioni volte alla tutela della salute del proprio personale dipendente e continuerà a farlo seguendo le indicazioni che perverranno dal Governo e dalle Autorità competenti.